23 agosto 2009

cari,

(e-mail inviata agli affezionati collaboratori di Ora Esatta: Giorgio Franco, Giorgio Massacra, Pierluigi Pedretti, Franco Araniti, Mario De Filippis, Attilio Lauria, Alessandro Chidichimo, Alessandro Tarsia, Mauro Minervino, Giuseppe Scoti)

poiché la pagina di oggi, dedicata a un luogo a me caro (la Camera Blue di Cittadella del Capo che purtroppo ha chiuso i battenti), con tanto di foto del mitico Giorgio Massacra, potrebbe generare ambiguità sulla sua curatela, vi giro quanto ho scritto poco fa a Giorgio.
Fotografa credo bene la situazione. Perdonatemi la pigrizia.
Massimo
 
PS
un caro saluto a Luigi Sorrenti, onorato di seguire a ruota la sua rubrica "sospesa" (a divinis?)
 
 
Caro Giorgio,
vedo con piacere che oggi Ora Esatta ricorda la bella esperienza della Camera blue a Cittadella. Insieme a Luigi e Amedeo sei citato e c'è pure una tua foto. Sono contento perché il pezzo mi sembra molto garbato.
Mi sembra d'intendere pure che da oggi la cura della pagina sia passata a Eugenio Furia. E anche di questo sono contento.
In seguito potrai tranquillamente interagire con lui. E' un ragazzo che merita.

Osserva che non si tratta di noblesse oblige, di una retorica gentile e di maniera. Furia, Giacomantonio (l'autore del pezzo che ti riguarda), Petrasso, Graziadio e moltissimi altri "interni" soffriranno per lo strangolamento di ora esatta e per il mio allontanamento (alla luce delle recenti e reiterate diffamazioni sul Corriere della Calabria, devo ammettere a malincuore che m'illudevo). Ma sono interni al giornale e lì dentro si richiede il perfezionarsi dell'ubbidienza, non ci sono relazioni sindacali, non c'è nemmeno un comitato di redazione: prender posizione a mio favore vorrebbe dire perdere il proprio posto di lavoro (suppongo che le condizioni di lavoro, vale a dire di ubbidienza,  all'interno del Corriere della Calabria,  alle prese con un fondatore/direttore/editore non siano certo migliorate).

Quanto alla mia posizione proprio non so dire. Di fatto sono stato sollevato dall'incarico ma senza che alcuno mi abbia ufficializzato nulla, senza contestazione alcuna. La cosa è formalmente complessa perché mi sa che non sono tecnicamente licenziabile. Mi lega a
l giornale un contratto a progetto che credo duri fine a fine anno. Dovrò chiedere lumi a un avvocato (l'editore doveva solo comunicarmi con una raccomandata e con un mese d'anticipo l'interruzione del rapporto di collaborazione. Cosa che si sono ben guardati dal fare. Il sig. Citrigno poi, che oltre a essere stato condannato in via definitiva nel processo Usura bis. è proprio taccagno nei cromosomi, ne ha approfittato per bruciarmi qualche mensilità maturata.  Ma stiamo parlando di 500 euro mensili e non valeva la pena tentarne il recupero su una società cooperativa in via di liquidazione).

Ho inviato a Pollichieni quella lettera che a te e agli altri amici collaboratori ho contestualmente trasmesso.
Ovviamente non ho mai ricevuto risposta alcuna. E non poteva essere diversamente: quelle sono menate da intellettuali. O forse occorrevano palle sovradimensionate per rivendicare l'utilità della macha e sanguigna crupizzazione del giornale, per accettare la mia esplicita accusa di tracotanza, per incassare (senza il torcibudella della lesa maestà e dunque senza colpo ferire) una obiezione a quel titolo mafioso "condoglianze da San Luca".


Vabbè, era nell'aria. C'avevano già provato altre volte e questa volta gli è riuscita. A pensarci bene è un miracolo che una pagina così distonica rispetto al resto del giornale sia potuta resistere per così tanto tempo. Pagina più irenica che ironica. E non poteva essere diversamente visto che inneggia (ricordi l'esergo che ci guarda sornione dall'alto "...la clessidra, il libro, ogni volta ci indicano l'ora esatta") a Edmond Jabès, poeta-filosofo dei mille rabbini immaginari, poeta del deserto, del libro, della sabbia.

Ma il giornale purtroppo non lo dirige Maurice Blanchot (che è stramuortu) e nemmeno Carlo Maria Martini (che certo non si sente troppo bene). Trovo significativo che sia proprio un libro, quello di Mauro, quello che evidentemente brucia, a indicare l'ora esatta.
Con un corollario pure interessante e di cui verificheremo (sono certo, insieme) gli effetti: "non si è mai in ritardo sulla nostra vita".

C'inventeremo un'altra cosa
Il giorno 20 agosto 2009 19.13, from: Luigi Sorrenti
Calabria Ora mi ha comunicato che il mio pezzo domani non esce, con la seguente motivazione: pag. 2 è sospesa perchè io ho attaccato un collaboratore del giornale.
Un cordiale saluto a tutti

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