Per me Calabria Ora è finita ad agosto del 2009. Molto prima del restyling che la trasformò in L'Ora di Calabria, esplicitando inutilmente il riferimento a un'altra Ora, siciliana, modello forte influenzante che ovviamente era già nella testa di Paride. Non certo il primo della serie ad andar via nel silenzio (l'aggettivo autoadesivo di solito è "fragoroso"), mi auguro che gli amici che lì lavorano non siano gli ultimi. 
Venni buttato fuori con una semplice telefonata dell'ultimo amministratore delegato. Giusto per risparmiare sul costo di una lettera raccomandata e di un mese di preavviso: per i contratti a progetto nulla di più era richiesto. Buttato fuori per lesa maestà crupiana e dunque - per pura metonimia - del direttore dell'epoca: Pollichieni. Semplicemete perché protestai per un brutto titolo, dal tono dell'avvertimento mafioso ("Condoglianze da San Luca"), e per quanto seguiva a quel titolo in termini di contumelie e volgarità indirizzate a una collaboratrice della pagina che curavo. Insomma per una recensione supposta "corriva" (insomma eccessivamente tollerante e benevola) nei confronti di "la Calabria brucia", un libro bello e appassionato di Mauro Minervino. Così editore e direttore, cazzuti, invero ben poche volte impegnati in una causa di verità, si liberarono di un "intellettuale vegetariano" (come il desueto "corrivo" era un'altra sottigliezza di Crupi). 
Ma la Calabria brucia. E non da oggi. 

Affinché la questione non mi resti nel naso (nonostante l'imponente volume), vado al dunque: un cinghiale ferito e anche l'ottima intercettazione della lettera di raccomandazione a Renzi (ma che bravo il TG3!) - sic stantibus rebus - non ce la fanno a restituire verginità a una testata storicamente compromessa con la peggiore politica trasversale e il malaffare.

Forse con un nuovo soggetto editoriale, dalla distanza siderale dall'ultimo. 


Bella sorpresa il direttore Regolo, dall'appello con citazione Bastianich-Crozziana. Chissà? Se va in porto qualcosa, ricordatevi di me e soprattutto di Ora Esatta. 
Da marxista-animalista, non vi dico in bocca al lupo.




 

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